Perugia: mostra d’arte per celebrare la generosità del cuore verde dell’Italia

Di: Francesca Funari

Si è aperta il 21 giugno a Perugia in via Sant'Ercolano 2 presso Umbrò, la mostra d'arte "Immi-Grati" di Ines Döllert e Pietro Floris. Lei una pittrice e orafa di origini tedesche direttasi in Italia per apprendere il mestiere dell'arte. Lui un fotografo e manager di web marketing, sardo di origini, trasferitosi in Umbria per seguire la sua passione e laurearsi.

La mostra, che si concluderà il 10 luglio, ha l'obiettivo di omaggiare una terra ospitale e aperta al diverso, che ha accolto questi due artisti permettendo loro di esprimersi a pieno. Ines e Pietro si definiscono <<riconoscenti>> nei confronti di Perugia, la città che ha reso possibile il loro incontro e la loro realizzazione professionale, da qui il nome della mostra che, con un gioco di parole, unisce la loro condizione di "immigrati" con il loro sentimento di gratitudine.

Gratitudine già dimostrata con iniziative precedenti quali ad esempio la donazione e messa all'asta di due quadri da parte di Ines per sostenere Norcia a seguito del terremoto che ha colpito il centro Italia nel 2016 o l'iniziativa benefica ''Il Giardino di Francesca'' che Pietro porta avanti da alcuni anni assieme a tanti amici.

La parte pittorica della mostra "Immi-Grati" si compone di opere che oltre alla città perugina, alle sue strade, ai suoi vicoli e palazzi, hanno per soggetto la campagna circostante. Qui di seguito la descrizione di due dei quadri esposti che Ines Döllert vorrebbe portare all'Estero per far conoscere la meraviglia e l'altruismo dell'Italia che l'ha accolta.

Perugia a Priori”:  quadro che ritrae Palazzo dei Priori, zona dove Ines Döllert ha il suo laboratorio di oreficeria.

Perugia a Priori Zoom”: collage di 12 quadri scomponibili e ricomponibili a proprio piacimento, con soggetto scorci di Via dei Priori vista nel dettaglio.

Pietro Floris, invece, rende omaggio all'Umbria proponendo la sua nuova collezione chiamata Divers, 9 scatti che ritraggono giovani e intrepidi "tuffatori" nella sua amata Sardegna.

E, come dice Pietro: “il coraggio che dimostrano questi ragazzi è in fondo molto simile o forse nulla in confronto a quello che ha chi emigra e che bisogna quantomeno riconoscere e rispettare, con umanità e accoglienza”. Qui uno scatto della collezione.